Avere un figlio è una grande gioia, ma, a volte, non è per niente facile. Troppo spesso sentiamo di coppie apparentemente sane che non riescono ad avere un bebè a causa di ostacoli non conosciuti, poiché si iniziano ad avere i primi sospetti di infertilità solo nel momento in cui si palesano delle complicazioni per quanto concerne il concepimento.
Come ben sappiamo, alle donne è consigliato eseguire una visita di routine all’anno dal proprio ginecologo, quindi spesso si viene a conoscenza degli eventuali problemi di concepimento ancor prima dei tentativi. All’uomo, invece, non sono dati gli stessi consigli, ed è per questo che a volte è troppo tardi.
Con il termine infertilità s’intende l’incapacità di ottenere una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti regolari mirati al concepimento. Tuttavia, si sono verificati casi in cui coppie hanno concepito un figlio anche dopo 24 mesi di tentativi, quindi, molti preferiscono parlare di infertilità solo al decorrere dei due anni.
Le cause che portano a tale condizione possono essere molteplici ed interessano entrambi i sessi. Tracciare una stima dei diversi fattori d’infertilità è abbastanza complicato, poiché i dati riguardano solo le coppie che si rivolgono ai centri per la procreazione assistita e non sull’intera popolazione. In base al Registro Nazionale sulla Procreazione Medicalmente Assistita i dati raccolti sono i seguenti:
- Infertilità maschile il 29,3%
- Infertilità femminile il 37,1%
- Infertilità maschile e femminile il 17,6%
- Infertilità idiopatica (quando il medico non ha potuto determinare la causa dell’infertilità della coppia) il 15,1%
- Fattore genetico il 0,9%
Perché l’ecografia pelvica è utile?
Mediante l’ecografia pelvica è possibile lo studio della vescica e della prostata nei pazienti di sesso maschile e dell’utero e delle ovaie nelle pazienti di sesso femminile. L’obiettivo è di visualizzare il funzionamento e la morfologia di questi organi, al fine d’individuare le potenziali masse atipiche.
Attraverso uno studio continuo dei pazienti, il medico sarà in grado di ottenere un referto completo: monitorando tutte le fasi del ciclo (in caso di infertilità femminile) ed eseguendo ripetute ecografie pelviche, si potrà definire un quadro completo per comprendere l’eventuale problematica che comporta l’infertilità
Cos’è l’ecografia pelvica?
L’ecografia pelvica è un esame diagnostico non invasivo, che consente di ottenere immagini delle strutture presenti nello scavo pelvico, quali vescica urinaria, genitali e prostata. Attraverso questa visita è possibile studiare potenziali masse anomale, al fine di poter intervenire tempestivamente qualora il caso lo richiedesse, adottando le giuste terapie di riferimento. L’ecografia pelvica permette lo studio dettagliato di ogni caso clinico relativo alla zona sottostante l’addome e può essere eseguita sia dalla donna sia dall’uomo, ad opera rispettivamente del ginecologo e dell’urologo. La visita è compiuta a vescica distesa e necessariamente piena, senza urinare fino a quando l’indagine ecografica non è terminata. Durante l’esame il paziente è fatto distendere su un lettino in posizione supina e dopo aver applicato un gel per favorire il passaggio degli ultrasuoni, si procede alla visita. La durata media è di 15- 20 minuti, non è dolorosa e non comporta rischi, poiché non sfrutta radiazioni ionizzanti, ma onde a ultrasuoni, non udibili dall’orecchio umano ed innocue per l’organismo.
Si può eseguire la visita pelvica anche durante il periodo mestruale, sta al medico la decisione di rinvio della prestazione qualora il ciclo mestruale provocasse delle modifiche morfologiche ad utero ed ovaie, alterando la corretta valutazione dell’esame stesso.
L’ecografia pelvica non rappresenta l’unico esame valido, ma esistono altre visite da eseguire sotto consiglio medico per accertare pienamente una possibile infertilità.
Si può prevenire l’infertilità?
La ricerca medica ha evidenziato un ruolo sempre crescente di fattori psico-sociali d’infertilità maschile e femminile, legati allo stile di vita (problemi di peso, vita sedentaria, ecc…), all’età tardiva della donna al momento di avere un figlio, all’uso di droghe, all’abuso di alcol, all’inquinamento e al fumo.
In particolare, l’infertilità maschile deriva principalmente dalle alterazioni del liquido seminale, composto di una parte cellulare (spermatozoi) ed una liquida. Il fattore determinante la fertilità sono proprio gli spermatozoi, che devono avere particolari caratteristiche: devono essere in numero adeguato e avere una corretta motilità. Altro fattore, anche se non sempre decisivo dell’infertilità, è il varicocele, ossia l’ingrossamento della vena del testicolo che può essere corretta tramite chirurgia, ma ha effetto solo se eseguito prima dei 30 anni.
Invece, le cause d’infertilità femminile sono fortemente legate ad alterazioni anatomiche o funzionali che si verificano negli organi della riproduzione (ovaio, tube, utero). Per quanto riguarda il livello ovarico, le cause sono riscontrabili nell’anovulazione, ossia quando l’ovaio non è in grado di garantire l’ovulazione, oppure nell’amenorrea (assenza del ciclo mestruale), provocato dalla sindrome dell’ovaio policistico, dallo stress o da situazioni di menopausa anticipata.
L’infertilità provocata dall’alterazione delle tube, invece, si manifesta quando le stesse possono essere occluse, parzialmente aperte o dislocate. Le patologie tubariche possono essere causate da infezioni e da endometriosi.
Infine, le cause uterine d’infertilità sono generalmente le malformazioni dell’organo, la presenza di fibromi all’interno della cavità, le infezioni del canale cervicale o la cattiva qualità del muco del canale vaginale.
Per prevenire l’infertilità di coppia è consigliabile fare attenzione alle infezioni, avere un corretto peso-forma e non fumare. Per la donna, non allungare i periodi di attesa per il concepimento di un figlio, giacché dopo i 30 anni si manifesta un calo significativo della riserva ovarica; per l’uomo, invece, è importante evitare indumenti troppo stretti, e anche proteggersi dal sole, poiché il caldo può danneggiare gli spermatozoi.