Grazie alla sua funzione endocrina, il fegato è una ghiandola con un ruolo importantissimo nell’equilibrio dell’organismo umano. Si trova in alto a destra rispetto all’addome, vicino a diaframma, colon trasverso e stomaco, e ha una lunghezza che varia tra i 24 e i 28 cm.
Spesso sottovalutiamo la sua salute, che risulta invece primaria in un corpo sano: le malattie del fegato possono causare, infatti, diverse problematiche ad altri organi vitali, come i reni e lo stesso cuore, riversandosi sul benessere complessivo della persona.
Per questo, conoscere le sue funzioni ci aiuta a prendercene cura e a cogliere eventuali campanelli d’allarme da comunicare al medico di base o allo specialista (epatologo o gastroenterologo), che ci consiglieranno gli esami da svolgere, ad esempio il fibroscan, e le eventuali terapie da seguire.
Vediamo, dunque, a cosa serve la ghiandola più grande del nostro corpo e quali sono le principali funzioni che assolve.
Il fegato facilita l’assorbimento e la digestione dei grassi
Attraverso la produzione di bile — un liquido giallastro composto da acqua, colesterolo, lecitina, bilirubina, sali biliari e taurina —, il fegato emulsiona i grassi acquisiti tramite il cibo, semplificando il loro assorbimento nell’intestino. Il percorso naturale della bile conduce in seconda battuta i grassi nella cistifellea, che a sua volta li trasporta nell’intestino tenue.
Un sovraccarico quotidiano di grassi non sani può sottoporre il fegato a uno sforzo eccessivo, portandolo nel tempo ad indebolirsi perché troppo sovraccarico, come nel caso della steatosi, più comunemente detta fegato grasso.
Cosa mangiare per non appesantire il fegato
Seguire un’alimentazione bilanciata è importante sia in caso si goda di ottima salute, sia in caso di problematiche generali. Nello specifico, i cibi che fanno bene al fegato sono: limone, mele, mirtilli, arance, melone, aglio, cipolle, carciofi, salmone, sgombro, merluzzo e tonno.
Mentre, tra gli alimenti da evitare troviamo: alcolici, bevande ricche di zuccheri, fritture, formaggi grassi, cioccolata e dolci in generale. Per un quadro più completo sulla dieta per il fegato, vi ricordiamo che è indispensabile confrontarsi con il proprio medico di fiducia.
Il fegato aiuta a metabolizzare gli zuccheri
Un’altra importante funzione del fegato risiede nella sua capacità di filtrare gli zuccheri trasformandoli in glicogeno, cioè riserve di energia per il corpo da sfruttare quando il metabolismo lo richiede.
È bene sapere anche che lo zucchero è composto da due monosaccaridi: glucosio e fruttosio. Il fruttosio, presente soprattutto nella frutta, viene metabolizzato più velocemente dal fegato e ha un indice glicemico basso, a differenza del glucosio, che non viene assorbito dal fegato e va a depositarsi sotto forma di trigliceridi direttamente nel tessuto grasso. Mangiare tutti i giorni e in grande quantità cibi ad alto contenuto di glucosio può causare un innalzamento della glicemia e la comparsa del diabete.
Il fegato depura l’organismo dalle tossine
Il fegato è un vero e proprio filtro per il nostro corpo. Quando funziona correttamente, blocca ed elimina tutte le sostanze potenzialmente nocive che assumiamo, come alcool, farmaci o grassi saturi. Inoltre trasforma le sostanze che hanno esaurito la loro utilità, come l’emoglobina e l’ammoniaca, in sostanze meno nocive, come l’urea. Il suo effetto depurativo lo rende anche più esposto agli effetti di queste sostanze, compromettendone il funzionamento nel lungo periodo.
Come depurare il fegato
Anche se non lo sappiamo, il fegato si prende cura di noi ogni giorno. Ma siamo bravi a ricambiarlo? Nella maggior parte dei casi la risposta è no. Cosa possiamo fare, dunque, per purificare il fegato? Alcuni suggerimenti sono:
- Bere ogni mattino un bicchiere di acqua calda e limone;
- Evitare abbuffate e pasti pesanti ogni giorno;
- Utilizzare spezie come la curcuma, che hanno una naturale capacità antifiammatoria;
- Limitare l’assunzione di zuccheri e carboidrati complessi;
- Mangiare la cicoria, che favorisce la produzione di bile e la digestione.
Prima di qualsiasi variazione di alimentazione, è sempre meglio effettuare i dovuti accertamenti clinici e consultare uno specialista, che sappia indicarci le azioni più adatte a garantire l’equilibrio del nostro organismo.