L’ipotiroidismo è una condizione patologica causata da una ridotta produzione degli ormoni tiroidei, FT3 e FT4. Si manifesta con una percentuale maggiore nelle donne e negli anziani e può insorgere sia per predisposizione genetica che per cause esterne.
Dopo l’anamnesi e gli esami specialistici, il medico endocrinologo può rilevarne due tipologie: l’ipotiroidismo subclinico, in cui aumentano solo i valori di TSH, e l’ipotiroidismo primitivo franco, in cui, oltre al TSH, sono alterati anche i valori di FT3 e FT4.
Ipotiroidismo sintomi iniziali
La ghiandola tiroidea ha il compito di stimolare il metabolismo, ma quando produce pochi ormoni causa un rallentamento dei processi metabolici. Nel tempo possono quindi manifestarsi sintomi quali:
- stanchezza e senso di affaticamento;
- intolleranza al freddo;
- incremento del peso;
- secchezza della pelle;
- perdita dei capelli;
- bradicardia;
- depressione;
- difficoltà mnemoniche;
- ciclo mestruale irregolare.
I sintomi variano da paziente a paziente e possono essere realmente associati a un’alterazione del funzionamento della tiroide solo dopo un quadro completo degli esami prescritti dal medico.
Cause di ipotiroidismo
Le cause possono essere primitive, secondarie, terziarie o iatrogene. Questa classificazione è stata studiata dai medici per inglobare i numerosi fattori che possono comportare l’insorgere dell’ipotiroidismo. Tra questi:
- ipotiroidismo congenito, presente fin dalla nascita, dovuto a: assenza di tiroide, dimensioni non conformi o posizione diversa da quella naturale;
- malattie o infiammazioni autoimmuni, come la tiroidite e la tiroide cronica di Hashimoto;
- carenza cronica di iodio;
- asportazione parziale o totale della tiroide, dovuta a noduli, tumori o ipertiroidismo;
- trattamenti con iodio radioattivo;
- disturbi tiroidali ereditari.
Visite da svolgere ed esami
La tiroide è una ghiandola endocrina e ricopre un ruolo principale nell’equilibrio ormonale di uomini e donne. Quando il sistema tiroideo fa suonare dei campanelli d’allarme, è importante rivolgersi immediatamente al medico per una diagnosi tempestiva e la somministrazione di cure adeguate alle esigenze del paziente.
Lo specialista di riferimento per l’ipotiroidismo è il Medico Endocrinologo che effettua, come primo step, una visita preliminare. Gli obiettivi della visita sono l’anamnesi e la valutazione della storia clinica, con una ricostruzione della storia familiare e l’analisi di esami pertinenti svolti negli ultimi due anni.
Per una diagnosi accurata, il medico può prescrivere:
- l’ecografia alla tiroide, per visualizzare in dettaglio la struttura della tiroide, i vasi sanguigni e gli organi vicini, al fine di verificare la presenza di noduli o di patologie infiammatorie come la tiroidite;
- il prelievo del sangue, per verificare il livello di TSH, FT3 E FT4.
Quali valori monitorare quando si fa il prelievo del sangue?
I valori del sangue che consentono al medico di capire se la tiroide funziona correttamente o se ci sono alterazioni sono:
- TSH, tireotropina, è l’ormone tireostimolante prodotto dall’ipofisi
- FT3, triiodotironina libera, è uno dei due ormoni prodotti dalla ghiandola tiroidea
- FT4, tiroxina libera, il secondo ormone prodotto dalla tiroide.
FT3 e FT4 hanno il compito di regolare i processi metabolici dell’organismo. Per questo, quando i loro valori sono alterati, un dosaggio superiore o inferiore di triiodotironina libera e tiroxina libera può generare i sintomi tipici delle malattie della tiroide.
Nell’ipotiroidismo i valori di FT3 e FT4 sono più bassi del normale, poiché la tiroide ne produce una quantità inferiore rispetto a quella necessaria per il corretto funzionamento del metabolismo.
Diclaimer: l’articolo ha scopo puramente informativo e divulgativo e in nessun modo sostituisce o corrisponde al parere del medico o dev’essere base per automedicazione o autodiagnosi.
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