L’osteoporosi è una condizione fisica che determina una perdita della massa ossea a livello scheletrico. Alcuni studi la definiscono come una “non malattia”: secondo il British Medical Journal, per esempio, questo particolare stato dell’apparato scheletrico è da considerarsi un processo parafisiologico connesso semplicemente al progredire dell’età.
Conseguenza primaria di questa condizione è una minor robustezza delle ossea, che determina nel soggetto una maggior tendenza a subire fratture e lesioni di vario grado.
A tutti i livelli, l’osteoporosi è causata da un decremento della densità ossea e da un’alterazione della microstruttura di ogni osso.
L’osteoporosi è una malattia che colpisce in maniera particolare il sesso femminile: in seguito all’inizio della menopausa, inoltre, la già alta tendenza della donna ad accusare questo problema cresce di ben 4 volte.
La fascia d’età più colpita è quella compresa tra i 51 ed i 75 anni, ma, in presenza di determinati fattori di rischio, quali la cattiva alimentazione o alterazioni metaboliche e patologiche, la malattia può presentarsi anche in età giovanile.E’ possibile classificare due grandi categorie: quella primaria e quella secondaria.
La prima delle due riguarda il 95% dei pazienti afflitti da questa condizione ed è definita anche “Primitiva” o “Originale”: l’osteoporosi primaria può a sua volta essere classificata come “Post-menopausale”, “Primaria Senile” o “Idiopatica”.
Quali sono i sintomi dell’osteoporosi?
L’Osteoporosi Post-Menopausale coinvolge generalmente soggetti di età superiore ai 51 anni e colpisce principalmente le donne in menopausa e gli uomini che possiedono bassi livelli di testosterone o che hanno subito la castrazione. Causa principale dell’Osteoporosi Post-Menopausale è la diminuzione della produzione di estrogeni, che determina una sostanziale perdita di minerali ossei.
L’Osteoporosi Primaria Senile si correla al naturale invecchiamento dell’organismo ed è determinata dal calo del numero di osteoblasti.
Le cause dell’Osteoporosi idiopatica non sono note: si tratta di una patologia parecchio rara che tende a colpire soprattutto soggetti molto giovani.
L’Osteoporosi secondaria è causata da alterazioni endocrine, ma può essere indotta anche dalla prolungata assunzione di farmaci o, ancora, dall’uso smodato di alcol.
La comparsa della patologia è silente: spesso essa rimane in una condizione asintomatica per lunghi periodi prima di diventare evidente. Sono svariati i casi di pazienti afflitti dalla malattia che trascorrono tutta la loro vita senza riscontrare alcun sintomo ad essa riconducibile.
In altri casi, la drastica diminuzione della densità ossea può, al contrario, determinare intensi e persistenti dolori e causare deformità fisiche anche piuttosto evidenti.
Come incide l’osteoporosi sul soggetto?
La fragilità ossea espone il soggetto ad un indebolimento tale da rendere particolarmente elevato il rischio di patire delle fratture. Le conseguenze di questa condizione, soprattutto nel caso in cui non fosse scoperta e curata in maniera tempestiva, possono essere invalidanti e dolorose.
Come si diagnostica?
L’osteoporosi è una malattia la cui presenza può rendersi manifesta in seguito ad una frattura improvvisa: solitamente, per effettuare la diagnosi si svolge un controllo incrociato che combina l’esame clinico all’analisi della sintomatologia avvertita dal soggetto. Nella maggior parte dei casi, alla diagnosi di uno stato osteoporotico segue un’analisi attenta volta all’individuazione di altre patologie parallele in grado di averla determinata.
Per la diagnosi dell’osteoporosi si fa ricorso alla MOC con metodo DEXA, un esame radiologico che permette di valutare la densità ossea attraverso l’impiego dei raggi X. Lo svolgimento di questo accertamento è spesso consigliato anche solo a scopo preventivo o nel caso in cui si debba sottoporre un paziente ad un trattamento a base di farmaci corticosteroidei.
La MOC per diagnosticare l’osteoporosi
La MOC è un accertamento diagnostico che può essere svolto seguendo diverse metodologie d’azione: per ossa di piccole dimensioni ci si avvale di strumenti ad ultrasuoni, mentre per l’esame di distretti più estesi si fa ricorso all’impiego della TAC o di apparecchiature specifiche, come la DEXA.
L’obiettivo primario della MOC è quello di stabilire il livello di densità minerale delle ossa, indicando con precisione questo parametro in grammi per centimetro cubo.
Solitamente la MOC interessa un’area ben delimitata dello scheletro, sovente corrispondente alla colonna vertebrale, agli arti e al collo del femore, distretti particolarmente soggetti alle complicazioni causate dall’osteoporosi.
La MOC ha una durata di appena tre minuti e non richiede una preparazione particolare: per lo svolgimento dello screening il paziente viene fatto distendere su un lettino e sottoposto all’azione dei raggi X.
Possibili cure
La profilassi utile a contrastare gli effetti dell’osteoporosi o a prevenirne la comparsa può prevedere lo svolgimento di svariati percorsi.
Una frequente attività sportiva, anche durante l’età adulta, per esempio, permette di rafforzare il fisico e di ridurre le possibilità di un indebolimento osseo.
E’ consigliata anche l’assunzione costante di microelementi e di Vitamina D: quest’ultima in particolare, ha un’importanza determinante per velocizzare l’assunzione del calcio a livello intestinale.
Raccomandabili sono, nei casi di Osteoporosi Post-Menopausa, anche le terapie ormonali.
A scopo preventivo, è opportuno effettuare una MOC ogni due anni dal momento della menopausa.