Area news

Tutte le novità da Medical Imaging

Dolore al tallone o tallonite, cosa lo causa e come curarlo

La tallonite è un’infiammazione del tallone, del piede destro o sinistro, che causa dolore quando non si è a riposo. Le cause del fastidio possono essere di natura fisiologica o indotta da cattive abitudini. Spesso si risolve con terapie conservative, mentre, nei casi più gravi è necessario ricorrere a interventi chirurgici.

Cosa causa la tallonite?

Le cause della tallonite si riconducono sia a fattori posturali sia ad attività che sovraccaricano il tallone e il calcagno.

Tra i fattori posturali rientrano:

  • utilizzo di scarpe inadeguate, per esempio tacchi indossati quotidianamente per molte ore o scarpe con suole consumate durante la corsa;
  • piede cavo, in cui l’arco del piede (lo spazio visibile tra la pianta del piede e il pavimento quando poggiamo il piede scalzo a terra) aumenta nel corso del tempo;
  • fascite plantare, infiammazione del legamento arcuato che collega il tallone con le dita dei piedi, alla base di quasi l’80% dei casi di tallonite;
  • sperone calcaneare o esostosi, spesso conseguente alla fascite plantare, è una protuberanza ossea che si forma sotto il tallone, facilmente eliminabile con trattamenti fisioterapici;
  • scoliosi, che incide sull’intera struttura ossea se non correttamente curata.

Tra gli altri fattori rientrano:

  • tendinopatia inserzionale, dovuta a un’attività sportiva troppo frequente che causa continue sollecitazioni del piede e del calcagno. Esempi sono il running, il calcio, il rugby o il basket;
  • malattie metaboliche come la gotta;
  • obesità, un peso superiore al nostro indice di massa corporea può incidere negativamente sulla capacità della struttura ossea di reggerlo.
  • reumatismi e artrosi.

Quali sono i sintomi della tallonite?

Isolare i sintomi della tallonite è molto semplice. La manifestazione più comune è un dolore acuto che attraversa il tallone e il calcagno. A volte sopraggiungono gonfiore e rossore nella zona del tallone, con difficoltà a deambulare anche dopo lunghe ore di riposo.

Non è anomalo che il dolore passi durante la notte o dopo un riposino pomeridiano sul divano e torni appena si poggi il piede a terra.

Altri sintomi sono:

  • dolore al polpaccio;
  • formicolio e intorpidimento del piede;
  • sensazione di calore sotto il tallone;
  • protuberanza pronunciata sotto il tallone (lo sperone calcaneare).

Chi è lo specialista che cura la tallonite?

Un medico ortopedico è la figura di riferimento a cui rivolgersi per seguire un corretto iter diagnostico e ricevere le giuste cure. L’ortopedico ti indirizzerà sugli esami da svolgere e sulle terapie, farmacologiche o fisioterapeutiche, da seguire per guarire dalla tallonite.

In presenza di cause non risolvibili con una terapia di breve-medio periodo, il medico potrebbe valutare un intervento chirurgico. È il caso, per esempio, di uno sperone calcaneare non trattabile tramite fisioterapia.

Quali esami fare per la tallonite?

La radiografia (RX piede) è il primo esame prescritto dal medico per la diagnosi della tallonite. Serve a indagare la presenza di fratture da stress, la presenza di spina calcaneare o di calcificazioni del tendine d’Achille.

Per ulteriori approfondimenti, il medico può indicare lo svolgimento di un’ecografia o di una risonanza magnetica per indagare le strutture non ossee del piede, come i tendini o le borse sotto e retro calcaneari. Oppure individuare ematomi, edemi o lesioni e ispessimenti della fascia plantare.

Come curare la tallonite al piede?

I rimedi alla tallonite dipendono dalla causa scatenante e dalla sintomatologia nel suo complesso, che portano a due possibili strade: la terapia conservativa e la terapia chirurgica.

La terapia conservativa include:

  • il riposo, per ridurre lo stato infiammatorio e donare sollievo a tallone e calcagno;
  • farmaci contro il dolore (FANS), da assumere solo previa prescrizione medica;
  • impacchi di ghiaccio, soprattutto se il dolore è comparso da pochi giorni e non si è ancora nella fase acuta della tallonite;
  • la fisioterapia, funzionale al trattamento di cause fisiologiche, come la fascite plantare;
  • cambio di calzature, più confortevoli per la pianta del nostro piede e idonee alle attività svolte durante la giornata.

La terapia chirurgica, invece, interviene su cause come la fascite plantare o l’esostosi. L’intervento viene programmato dall’ortopedico e la sua area d’azione dipende da una valutazione complessiva delle cause emerse dagli esami diagnostici.

Quanti giorni dura una tallonite?

Anche qui non abbiamo una risposta univoca. Una tallonite causata da un cattivo appoggio del piede o da calzature errate può durare dai 15 ai 20 giorni. Nei casi più gravi, i tempi di guarigione possono arrivare anche a 2-3 mesi o più.

Come evitare la tallonite?

Per prevenire la tallonite, segui questi consigli: 

  • indossa sempre calzature adatte alla postura del tuo piede e all’attività che stai svolgendo;
  • dedica qualche minuto al giorno allo stretching, magari unito a sport come lo yoga e il pilates;
  • non trascurare la comparsa di sintomi tipici della tallonite, ma rivolgiti al medico se dopo 4 o 5 giorni il dolore persiste.